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Assisi, “Diamo al mondo il meglio di noi"

Assisi
Assisi, “Diamo al mondo il meglio di noi”
“Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento. E in qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se ci sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza”. Matteo (10, 9-10) 
Ascoltando la lettura del Vangelo, durante la celebrazione della Messa alla Porziuncola, Francesco comprese che le parole di Gesù erano rivolte a lui. Era la risposta alle sue preghiere e domande che da tempo attendeva. Fu allora che intese che le parole del Crocifisso a San Damiano non si riferivano alla ricostruzione del piccolo tempio, ma al rinnovamento della Chiesa nei suoi membri. Depose cosi i panni del penitente e prese la veste “minoritica”, cingendosi i fianchi con una rude corda e coprendosi il capo con il cappuccio in uso presso i contadini del tempo e, camminando a piedi scalzi iniziò cosi la sua missione apostolica. Non aveva inteso fondare conventi ma solo delle “fraternità”, piccoli gruppi di fratelli che vivessero in mezzo al mondo mostrando che la felicità non era nel possedere le cose ma nel vivere in perfetta armonia secondo i comandamenti di Dio.
 
Ovunque ad Assisi si percepisce la gioia, la bellezza, la serenità, si respira aria d’amore. Un viaggio di formazione interiore, di preghiera ed armonia. Per noi giovani dell’’AC sono stati due giorni bellissimi che ci hanno lasciato ricordi che porteremo per sempre nei nostri cuori, ogni luogo che abbiamo visitato ci ha lasciato delle emozioni, ci ha fatto crescere sia dal punto di vista spirituale che da quello umano. Grazie a Don Emanuele abbiamo visitato luoghi di fede e di preghiera. Luoghi di testimonianza non solo di cristianità (e quindi di fede), ma anche di arte, di storia, di uomini. Il nostro pellegrinaggio inizia con la visita alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove un’imponente struttura eretta nel XVI secolo, concilia incredibilmente austerità ed eleganza e protegge tra le sue mura due luoghi di fondamentale importanza nella vita di San Francesco: la Porziuncola e la Cappella del Transito. Nell’area circostante i frati conservano con somma cura il Roseto che ricorda la notte in cui Francesco, per vincere la tentazione, si rotolò fra le sue spine. La tradizione vuole che quelle rose al contatto con la pelle del Santo ritraessero le spine. Siamo andati poi alla Chiesa di Santa Chiara dove viene custodito l’originale Crocifisso di San Damiano che parlò a San Francesco e la teca dove si possono venerare le spoglie della Santa. Abbiamo visitato il convento di San Damiano che diede vita alla nascita delle clarisse. La chiesa di Santa Maria Maggiore e, dulcis in fundo la Basilica di San Francesco. Doppia Basilica, quella Inferiore, ancora vagamente legata al raccolto stile romanico e quella Superiore, dove impera l’elevazione del gotico. Abbiamo avuto il privilegio insieme ad un Frate bravissimo e simpaticissimo, Rocco Predoti, di visitare posti all’interno della Basilica che non tutti hanno l’occasione di vedere. Il viaggio purtroppo è stato breve, tanto altro ancora c’era da vedere e tanto altro avrei voluto raccontare, cogliere in poche parole momenti che sono felice di aver vissuto. Con i miei fantastici compagni di viaggio abbiamo alternato ai momenti di riflessone e preghiera momenti di divertimento ed allegria. Ad Assisi si sta bene, si vive con semplicità, ti fa venir voglia di essere migliore, di voler dare al mondo il meglio di te.
 
Posterino Valeria
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